Storia dell’Associazione

Nel 1985, grazie ad un gruppo di persone legate ai Lions Lecco Host, fondiamo l’associazione con l’intento di aiutare le famiglie in difficoltà a causa della droga. Da qui il nome originario ASFAT_ Associazione di Solidarietà alle famiglie dei tossicodipendenti, nome modificato nel 2012 in ASFAT _Associazione di volontariato.
Apriamo da subito gruppi d’auto rivolti a genitori e giovani con problemi di sostanze. In breve tempo ampliamo il nostro intervento: diamo avvio a nuovi gruppi in altre città e province (Morbegno, Sondrio, Mandello del Lario, Airuno e Giussano), per rispondere al bisogno sempre più forte di supporto e confronto; costruiamo una solida rete di collaborazioni con realtà pubbliche e private, che ci portano tra l’altro ad essere tra i fondatori e componenti del Coo.Dip (Coordinamento Dipendenze Terzo Settore di Lecco) e mettiamo in campo la nostra esperienza a livello preventivo, intraprendendo azioni che ci portano sempre più a contatto con tutta la comunità, quali interventi nelle scuole rivolti agli alunni, serate informative per genitori, incontri di formazione con educatori e pubblicazioni di periodici (ASFAT Informa) e libro (20 Anni verso il faro).
La posizione di ascolto ci porta a essere particolarmente sensibili ai bisogni emergenti. Anche per questo partecipiamo ad attività periodiche di formazione come operatori e realizziamo progetti finanziati da bandi pubblici per poter meglio intercettare le differenti forme di disagio legate alle dipendenze.
Così, nel 2010, supportati dall’esperienza maturata negli anni e dall’utilizzo elettivo dei gruppi d’auto aiuto, decidiamo di attivare spazi informali di accoglienza e sostegno anche per tutte le persone toccate dal gioco d’azzardo patologico. Viene così attivato il primo gruppo per giocatori e famiglie. Al tempo stesso entriamo a far parte delle realtà che compongono il Gruppo Territoriale del Gioco d’azzardo, convinti dell’importanza di attività di sensibilizzazione rivolte a tutta la cittadinanza.
In costante movimento, continuiamo a credere nella possibilità che un gruppo di persone che condivide un sogno comune possa raggiungere l’impossibile.
La nostra storia deve molto, se non tutto, a chi abbiamo conosciuto, incontrato, aiutato.
Grazie a chi c’è stato e a chi ci sarà.

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